Sabato 15 maggio ore 16:00, Cgil Piacenza aderisce a iniziative a favore DDL ZAN. "Approvazione necessaria"
Anche la Camera del Lavoro – Cgil di Piacenza aderisce sabato 15 maggio alla manifestazione a sostegno della Legge Zan. Appuntamento alle ore 16:00 sul Pubblico Passeggio, lato Liceo Respighi, perché “Ancora Non Va Tutto Bene!”. All’iniziativa piacentina parteciperà anche il consigliere regionale Federico Amico, presidente della Commissione regionale parità e diritti.
Centinaia le realta` che aderiscono riunite sotto lo slogan “Per la legge Zan e molto di piu`: non un passo indietro”.
“Crediamo sia necessaria l'approvazione cosi` com'e` del DDL Zan, oggi ostaggio delle forze conservatrici e reazionarie in Parlamento e nel Paese e contenente interventi utili per monitorare e raccogliere dati sulle discriminazioni e i crimini di odio. Un disegno di legge che introduce anche la celebrazione del 17 maggio come giornata contro l’omo-lesbo-bi-transfobia nelle scuole potendo contribuire al diffondersi della cultura del rispetto. La sua approvazione immediata e` quindi quanto mai necessaria, ancora piu` se consideriamo il ritardo rispetto alle linee guida UE e alla legislazione di altri Paesi”, si legge in una nota della Cgil di Piacenza a firma di Stefania Pisaroni, responsabile per le politiche di genere della segreteria confederale.
“Non possiamo rinunciare a porci dunque numerosi altri obiettivi per generare quel cambiamento sociale e culturale necessario alle nostre comunita`. Crediamo infatti che non sia sufficiente una sola legge per risolvere problemi profondamente radicati nel nostro Paese” dichiara chi organizza l’evento. “L’omo-lesbo-bi-trans-intersex-afobia, la misoginia e l’abilismo sono fenomeni che si affrontano soprattutto attraverso l’educazione e la formazione, con il contrasto all’esclusione dal lavoro, con welfare universale e servizi pubblici all’altezza delle nostre esigenze. Sara` importante inoltre monitorare i bandi e i fondi messi in campo dalla legge affinche´ centri antiviolenza e consultori siano adeguati alle nostre esigenze. Bisogna poi intervenire sulla legge 164/1982 per la rettificazione anagrafica del sesso, eliminandone gli aspetti patologizzanti, vietare per legge le cosiddette “terapie di riconversione” e l’assegnazione genitale alla nascita per le persone intersex. Inoltre, vogliamo il pieno riconoscimento della genitorialita` per tutt?. E` importante poi garantire la piena inclusione delle persone con disabilita`, finanziare adeguatamente i caregiver, abbattere le barriere architettoniche e darci il giusto spazio sui media”.
“Scendiamo in piazza per dire con i nostri corpi che il sesso non e` un destino e che le nostre vite contano. La nostra presa di parola vale molto di piu` di chi nasconde la propria violenza dietro la liberta` d’opinione. Rivendichiamo la dignita` anche di ogni identita` di genere fuori dal binarismo e di ogni orientamento sessuale e/o affettivo” si legge ancora.