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Servizi Ufficio Colf e Badanti
Più tutele per il lavoro domestico, dal primo luglio è attiva la Cas.sa Colf
Buone notizie per le assistenti familiari e per i loro datori di lavoro. Dal 1 luglio 2010 è attiva CAS.SA COLF (Cassa Sanitaria Colf), una cassa di assistenza sanitaria integrativa, così come previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per il lavoro domestico siglato il 16 febbraio 2007.
L'INPS non eroga alcuna indennità di malattia alle lavora- trici e ai lavoratori domestici, neanche in caso di ricovero ospedaliero. La sola copertura è quella minima prevista dal CCNL, totalmente a carico dei datori di lavoro.
L'iscrizione alla CAS.SA COLF dei dipendenti e dei datori di lavoro decorre dal 1 luglio 2010 per i rapporti di lavoro in essere a tale data in presenza del versamento contributivo relativo al terzo trimestre 2010. Per i nuovi assunti l'iscrizio- ne avviene dal primo giorno del trimestre in cui si colloca la data di assunzione.
Il contributo da versare é pari a € 0,03 per ogni ora lavo- rata, di cui € 0,01 a carico del/la lavoratore/trice e € 0,02 a carico del datore di lavoro. Il versamento si effettua attra- verso lo stesso bollettino che si utilizza per il pagamento dei contributi.
Le prestazioni erogate a favore dei dipendenti sono: una indennità giornaliera di € 20,00 in caso di ricovero ospeda- liero per un massimo di 20 giorni all'anno; un' indennità giornaliera di € 20,00 per convalescenza in seguito ad in- tervento chirurgico e/o parto con intervento chirurgico per un massimo di 10 giorni annui; il rimborso di tickets per prestazioni di alta specializzazione per un massimo di € 300,00 annui.
In favore dei datori di lavoro è invece prevista per i casi di infortunio (anche "in itinere", purché riconosciuto dall'Inail) una assicurazione di responsabilità civile per morte o invalidità permanente del/la dipendente con un massimale di € 50.000,00 annui per cia- scun sinistro.
Tanta strada è ancora da fare affinché al lavoro domestico venga riconosciuta pari dignità rispetto ad ogni altra occu- pazione e perché alle lavoratrici e ai lavoratori domestici vengano riconosciuti gli stessi diritti dei dipendenti degli altri settori.
Sicuramente questo è un primo passo importante.