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Servizi Centro lavoratori Stranieri
L'INTERVENTO - "Il Governo torna a mettere mano alle tasche degli stranieri regolari. E' inaccettabile: una manovra spudorata". 
Qui di seguito, un intervento del responsabile del Centro servizi migranti della Camera del Lavoro di Piacenza, Bruno Carrà, su due argomenti "caldi" che riguardano il dibattito sull'integrazione. Le tasse reintrodotte a carico degli stranieri, giudicate inique dai giudici, e il dibattito in atto sullo "Ius soli". 
Buona lettura


DI BRUNO CARRA', responsabile ufficio stranieri
Cgil di Piacenza
Il Governo torna a mettere mano alle tasche degli stranieri regolari.
Tutto questo è veramente inaccettabile, è una manovra spudorata.

In questo modo vengono scavalcate le sentenze a cui si è arrivati grazie alla nostra battaglia condotta come CGIL ed INCA e si reintroduce l'ulteriore contributo sui rilasci e rinnovi dei Permessi di Soggiorno.

Tutto questo comporta che chi presenterà domanda di rilascio e/o rinnovo del Permesso di Soggiorno o la richiesta di Permesso di Soggiorno comunitario di Lungo Periodo dovrà versare rispettivamente 40, 50 e 100 euro, da aggiungere agli oneri amministrativi (30,46 euro).

Inoltre ed in più il provvedimento ha validità 'ora per allora', quindi il versamento sarà obbligatorio anche per chi ha rinnovato il Permesso di Soggiorno nel periodo di vacanza della norma disapplicata.
Questo Governo torna a tassare la volontà dei lavoratori stranieri di essere regolari sul nostro territorio.

La Cgil e l’Inca forti di aver vinto il ricorso fatto sulla norma precedente, continueranno a battersi contro una previsione ingiusta che grava sulle famiglie immigrate e rischia di avere ricadute sociali derivanti dalla possibile marginalizzazione di queste persone e di essere un ulteriore ostacolo ai percorsi di integrazione, che andrebbero invece implementati.


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In merito al dibattito apertosi in Senato sull’approvazione della legge sulla cittadinanza con canoni che si ispirano allo ius soli e allo ius culturae, oltre che allo ius sanguinis, riaffermiamo che arrivare all’approvazione di una simile normativa è un atto di civiltà che non può essere ulteriormente rimandato o differito.




Dopo quasi due anni dal via libera della Camera e a cinque anni dalla consegna delle firme raccolte da ‘L’Italia sono anch’io’ per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza ai migranti, appare evidente che non è proprio più possibile aspettare ancora.

La legge finalmente arrivata in aula al Senato, pur avendo carenze e criticità, deve essere approvata rapidamente per permettere a circa un milione di ragazzi e ragazze di origine straniera di vedersi riconosciuta la cittadinanza italiana come loro diritto.


Non è assolutamente pensabile che prevalga quella parte di politica incapace di prendere decisioni perché viziata dalle pulsioni di chiusura, spesso xenofobe.


Lo ius soli, che in questo provvedimento è previsto in una versione limitata, è il primo passo per una vera integrazione e inclusione non solo dei giovani nati sul territorio italiano, ma anche delle loro famiglie.

I reali processi di integrazione contribuirebbero altresì a diminuire le paure e le diffidenze presenti nella società.




La CGIL continuerà a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda.