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Articolo18, solidarietà negli appalti e stop ai voucher: 10.300 firme raccolte a Piacenza. Colla e Zilocchi: "Risultato storico"
“Risultato straordinario” contro una “società precaria che adotta modello di produzione precaria che, a sua volta, riduce la qualità dei prodotti”.
Questa, in sintesi, l’analisi che il segretario regionale della Cgil Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, ha tratto dalle 10.300 firme certificate che la Cgil di Piacenza ha messo in campo per i tre referendum abrogativi sulla cancellazione del lavoro accessorio (voucher), la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti, nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al disopra dei cinque dipendenti. 
La raccolta firme è iniziata il 9 aprile, dopo la pubblicazione dei tre quesiti referendari sulla Gazzetta Ufficiale n.69 del 23 marzo 2016 e nei giorni scorsi si è conclusa con la presentazione di tre milioni e 300mila firme.
 
A Piacenza sono state raccolte 10.300 firme certificate, hanno spiegato Gianluca Zilocchi segretario provinciale Cgil, Ivo Bussacchini e Stefania Bollati della segreteria, grazie a una massiccia mobilitazione sul territorio. In Provincia sono stati allestiti 130 banchetti sui mercati, in piazza, e vicino ai negozi, altri 30 invece sono stati posizionati vicino ai luoghi di lavoro. 
 
L'iniziativa rientra nel progetto di legge di iniziativa popolare dedicato sempre al lavoro: la Cgil promuove una Carta per i diritti universali del lavoro, un testo composto da 97 articoli, che rappresenterà un nuovo Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori. La raccolta firme in questo caso terminerà l'8 ottobre.