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Otto uffici postali in meno? Spi Cgil: "Desertificano il territorio, portano disagio e spopolamento"


ANCI e Poste Italiane hanno concordato e firmato un Protocollo di’Intesa per la realizzazione di servizi comunali ai cittadini che all’art. 3, recita:
“Poste si impegna, nello sforzo di ottimizzazione della propria presenza territoriale, a tenere conto sempre e in ogni caso delle esigenze della clientela, diverse da comune a Comune ed a sviluppare sinergie sempre più efficaci con il sistema dei Comuni. Poste si adopererà per informare preventivamente i comuni interessati in merito agli interventi di razionalizzaizone della rete degli Uffici Postali, al fine di instaurare, ove possibile, un dialogo volto ad individuare le eventuali soluzioni meglio compatibili con i bisogni della popolazione”.

Poste ha interpretato, nei giorni scorsi, questa linea di impegno generale comunicando, semplicemente, ai Sindaci dei Comuni interessati, la chiusura di otto Uffici Postali, oltre che di altri 45 in Emilia Romagna, “razionalizzandone?” altri 34.

ROMA PADRONA E’ INTOLLERABILE NELLA NUOVA FASE DI VIOLENTA CENTRALIZZAZIONE. Tagli indiscriminati dei finanziamenti pubblici, sprechi e ruberie che aumentano, disuguaglianze e discriminazioni sociali in sviluppo, sono le conseguenze sotto gli occhi di tutti.

SPI-CGIL Piacenza, non ci sta a subire passivamente questo stato di cose, e propone:
la data di chiusura degli 8 Uffici del 13 aprile, va sospesa da subito;
ANCI è co-firmataria di un Protocollo che dice cose diverse, per metodo e contenuti;
Quindi Anci, a partire dal suo livello Regionale, deve immediatamente formalizzare un tavolo di confronto di merito, capace anche di tener conto di diversità oggettive;
I Sindaci devono essere una garanzia di coesione efficace e concreta;
I rappresentanti Istituzionali, tutti e ad ogni livello, (parlamentari nazionali e regionali, amministratori locali) devono fare argine a questa inaccettabile prepotenza e contribuire all’avvio di un confronto civile.

Desertificare il territorio spogliandolo di servizi essenziali, tanto più con il progressivo invecchiamento della popolazione, porta disagio e spopolamento. E, dopo, le lacrime di coccodrillo fanno solo rabbia, oltre che essere la solita, stupida soluzione “all’italiana”.

SPI-CGIL Piacenza sta con i diritti elementari e fondamentali dei cittadini e si mette a disposizione e a sostegno di tutte le iniziative necessarie.

SPI CGIL PIACENZA 5 febbraio 2015