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Tagli al fondo Patronati: "Inaccettabille, così è impossibile continuare a fornire servizi di assistenza gratuiti per tutti". Il 15 volantinaggio in piazza, 17 manifestazione a Bologna


I patronati sono sul piede di guerra. Monta anche a Piacenza e soprattutto nel principale patronato della provincia, Inca Cgil, la protesta contro la Legge di stabilità che prevede tagli pesanti alle strutture che permettono ogni anno a milioni di persone di accedere a prestazioni previdenziali e di assistenza. I patronati sono istituti che esercitano funzioni di assistenza e di tutela in favore dei lavoratori, pensionati e di tutti i cittadini. Ma i contenuti della legge di stabilità 2015 che prevede un forte taglio al fondo finanziamento Patronati, che se approvato disattende i contenuti della legge 152/2001 “tagliando di un terzo le risorse che ci permettono di offrire le  nostre consulenze in forma gratuita  a tutti i cittadini,  senza distinzione” spiega Daniela Piacentini, direttrice del patronato Inca Cgil.
“Soltanto qualche giorno fa, in occasione della presentazione del bilancio dell'istituto Previdenziale, è stato sottolineato che, senza l'attività dei Patronati, la pubblica amministrazione  dovrebbe aprire e gestire 6 mila uffici permanenti. In termini economici , il sistema Patronati garantisce un risparmio annuo di 564 milioni di euro all'Inps occorrenti per garantire annualmente gli stessi servizi” spiega ancora la direttrice del patronato Inca.
“Il taglio, se attuato, e la riduzione dell'aliquota dal 2016 dallo 0,226% allo 0,148% (ricordo tolti dal monte contributi obbligatori versati dalle imprese e dai lavoratori agli enti previdenziali) metterebbe in serio pericolo, oltre ai nostri posti di lavoro, anche  la nostra attività di assistenza , che porterebbe  sicuramente dare la possibilità a faccendieri e gente di  poco scrupolo di occuparsi di una materia così delicata che richiede la massima professionalità e serietà  finora a noi riconosciuta, in un momento anche di grande evoluzione normativa che deve prestare  la massima attenzione per non precludere diritti alle persone”.
“Non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci” fanno sapere i patronati aderenti alla Cepa, oltre a Inca Cgil, infatti, la protesta investe i patronati aderenti ad Acli, Cisl e Uil.
La legge di stabilità contiene un taglio insostenibile al Fondo patronati, che, di fatto, cancella ogni possibilità di continuare a svolgere il lavoro di tutela previdenziale e assistenziale che i patronati svolgono da 70 anni. “I patronati rappresentano un pezzo fondamentale del welfare pubblico e svolgono un lavoro socialmente prezioso – spiega ancora Piacentini – senza il quale le persone rischiano di essere date in pasto al mercato dei faccendieri senza scrupoli che, spesso, con una buona dose di cinismo si fanno pagare prestazioni finora garantite in modo gratuito da questi istituti”. “Mettere una pietra tombale sulla tutela – precisa il presidente del patronato Inca –, significa prefigurare un welfare miserevole, basato solo sulle liberalità, che di volta in volta il governo centrale elargisce, non in base a un diritto sancito dalle leggi, ma in considerazione di un concetto aleatorio di benevolenza. Una ipotesi inaccettabile, che avvierebbe il nostro Paese verso una pericolosa deriva antidemocratica”.
Il giorno 15 novembre, già programmata come giornata  della tutela,  in Piazza a Piacenza ci saranno banchetti  per distribuire materiale informativo e sensibilizzare i cittadini.
Il 17 novembre  tutti gli addetti ai  Patronati aderenti al CE.PA  saranno a Bologna ad una manifestazione. La parola d'ordine in queste ore al patronato è informare i cittadini del pericolo dei tagli ai patronati. Anche per questo tutti gli operatori indossano pettorine che rimarcano il rischio. Una raccolta firme per impedire al governo di mettere di fatto a pagamento servizi fino ad ora gratuiti è stata organizzata anche a Piacenza. E' possibile firmare anche alla camera del Lavoro di Piacenza. Maggiori informazioni su www.cgilpiacenza.it