Cgil Piacenza
Ricerca semplice documenti
Home
Sciopero COOP di consumo: LE FOTO DEL PRESIDIO al Centro Commerciale Gotico
DAL QUOTIDIANO LA CRONACA DI PIACENZA:

Coop, lo sciopero batte il boicottaggio
«Pressioni sui dipendenti e sms anonimi» non fermano l’adesione
E’stato grazie alle «pressioni sui dipendenti a tempo de- terminato» e all’impiego straordinario dei numerosi giovani studenti che per racimolare qualche soldo lavorano durante l’estate che l’Ipercoop del Gotico ha potuto ga- rantire l’apertura alla clientela fino alle 17, prima di serrare anticipata- mente l’area vendita. Per questo, la Filcams Cgil incassa un primo suc- cesso nella lotta “fraterna” con le coop di consumo, in gran parte coop rosse. Una lotta che ieri, nella giornata di mobilitazione nazionale, a Piacenza ha visto un’adesione allo sciopero pari all’80 per cento dei circa 400 lavoratori dislocati in tutta
la provincia. A nulla, dunque, sono valsi i ten-
tativi di “sabotare” lo sciopero de- nunciati dal segretario provinciale della Filcams Cgil Fiorenzo Moli- nari, che ha parlato di «sms anonimi inviati ai dipendenti» in cui si parla- va di un annullamento dell’ultima ora. Si è trattato di un depistaggio fallito. Intorno alle 9 di ieri, infatti, un gruppo di una cinquantina di scioperanti si è ritrovata davanti al supermercato per protestare e di- stribuire volantini ai clienti, alcuni dei quali, appreso il succo della questione, hanno girato il carrello e se ne sono tornati a casa.
La battaglia sindacale per il rin- novo del contratto nazionale, dun- que, riparte da solide basi: quelle del sostegno dei lavoratori, che, al pari della Cgil, ritengono inaccetta- bili le condizioni proposte per il rinnovo dalle cooperative. Condizioni che hanno creato malcontento tra i dipendenti, alcuni dei quali, soprattutto quelli di vecchia data, provano un certo spaesamento. «Vent’anni fa - spiega Andrea Rossi, rsu della Cgil - si respirava il vero spirito cooperativo, lo scopo finale non era il soldo, ma la persona». Ora, invece, pare di lavorare in una qualsiasi azienda privata, «dove l’importante - evidenzia amaramente Rossi, è stare sul mercato e abbassare i costi».
Antonio Corciulo


Aggiornamento 7 luglio 2011

 

 

 

 

“I testi presentati dalla cooperazione sono irricevibili.” Questo quanto ribadito alla conferenza stampa di stamattina alla Camera del lavoro di Piacenza dal segretario generale Filcams Cgil Fiorenzo Molinari. I vertici della Filcams e della Cgil di Piacenza – presenti oltre a Molinari, Giuliano Zuavi, segretario Filcams, e Paolo Lanna, segretario generale Cgil – hanno sottolineato quanto sia stato anomalo il percorso della trattativa del rinnovo del CCNL delle Coop di consumo: “Non si è parlato, le Coop ci hanno presentato semplicemente dei testi peggiorativi su tutto il fronte e che introducono una disparità tra nuovi e vecchi assunti”. In totale, stiamo parlando di un comparto che a Piacenza conta circa 400 lavoratori, su una platea totale nazionale di 58mila dipendenti. “Anche per le cooperative il momento economico è difficile e la concorrenza è aumentata, ma queste disposizioni vanno in una direzione apposta rispetto alle conquiste in tema di diritti raggiunte negli anni passati”
I testi consegnati dalle COOP di consumo al sindacato affrontano principalmente tre ambiti:
MALATTIA, con un’operazione che ricalca, e forse peggiora, il contratto separato del commercio, le centrali cooperative propongono di pagare solo 6 eventi di malattia in 2 anni. Se un lavoratore si ammala la settima volta, la sua indennità viene ridotta al 50%.
Se poi, sempre in 2 anni, si registrano 9 eventi di malattia, i primi tre giorni non vengono proprio pagati. “Anche nel terziario è aumentata l’assenza per malattia – ha commentato Molinari – e se anche ci sono degli abusi crediamo che il problema vada affrontato in un altro modo, sicuramente non si può partire depauperando un diritto fondamentale di rango costituzionale
RAPPORTI SINDACALI, le COOP intendono depotenziare il secondo livello di contrattazione e prevedono la possibilità di derogare il contratto nazionale in determinate circostanze, ad esempio in caso di nuove aperture o di difficoltà del supermercato. Mai prima d’oggi un contratto aziendale aveva disposto di questo potere;
ORARIO DI LAVORO, nei testi redatti dalla parte datoriale e consegnati ai sindacati si affronta la questione dell’orario di lavoro. Il documento prevede, solo per i nuovi assunti, un orario settimanale di 40 ore invece di 38 a parità di mansione; questo comporta una diminuzione del divisore orario e contestualmente, quindi, della paga oraria. In aggiunta a questo tutte le maggiorazioni previste dal contratto vengono diminuite del 5% e quella prevista per il lavoro notturno passa dal 25 al 15 %. Tali disposizioni oltre a diminuire i diritti dei lavoratori creano un doppio binario tra vecchi e nuovi assunti che è inaccettabile per la Cgil che si è sempre battuta per l’uguaglianza tra lavoratori. E sempre in tema di orari, le COOP vogliono ridurre al minimo il periodo di tempo tra due turni di lavoro. In sostanza i lavoratori possono dover lavorare fino alle 21 e riprendere alle ore 6, dopo solo 9 ore di “riposo”: il minimo permesso dalla Costituzione.

Secondo molti osservatori, la Cgil in questa trattativa dimostra di non fare sconti a nessuno quando si tratta dei diritti e della vita dei lavoratori. “Abbiamo una parte datoriale che nel suo statuto ha aspetti sociali e mutualistici, ma se il contratto separato del commercio ha fatto fare un passo indietro ai lavoratori del settore, questa ipotesi di contratto nelle Coop di consumo di passi indietro ai lavoratori ne farebbe fare almeno due”.

Il segretario generale Lanna, ha chiuso con una battuta l’incontro teso a fornire all’opinione pubblica le informazioni sullo stato della trattativa del rinnovo del contratto nelle Coop di Consumo: “Le cooperativa hanno deciso di affrontare la competizione, globale e locale, con una specie di corsa del gambero: si pensa di recuperare clienti e consumi abbassando le condizioni di lavoro dei suoi dipendenti. Dobbiamo stare attenti su questa china – conclude Lanna - quando si destruttura un contratto con queste regole, non lo si recupera più”




SCIOPERO PER L’INTERO TURNO DI LAVORO
DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELLE COOP CONSUMO

SABATO 9 LUGLIO
PER CHI NON LAVORA IL SABATO
LO SCIOPERO E’ ANTICIPATO A VENERDI’ 8 LUGLIO

ALLA TRATTATIVA PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE LA COOPERAZIONE HA PRESENTATO DEI TESTI CHE FILCAMS CGIL RITIENE IRRICEVIBILI

Come si coniuga la mutualità prevalente e la distinzione cooperativa con la volontà della Cooperazione di :
smantellare il sistema della contrattazione di secondo livello, riducendo il tutto ad un mero confronto “prendere o lasciare” , su temi come l’orario di lavoro , il lavoro domenicale e festivo , il riposo giornaliero e il salto del riposo settimanale, pretendendo che una lavoratrice lavori sino a 12 giorni consecutivi senza mai riposare (PER TUTTI I LAVORATORI VECCHI O NUOVI ASSUNTI);
prevedere la possibilità di derogare nei contratti aziendali ben 178 articoli su 209 ;
cancellare interi articoli del contratto nazionale, quali ad esempio la banca delle ore e le 37 ore per gli ipermercati;
ridurre la retribuzione in malattia, attaccando un diritto protetto dalla Costituzione;
ridurre i diritti e il salario di tutti i nuovi assunti aumentando l’orario di lavoro, abbassando la paga oraria, diminuendo tutte le percentuali su straordinario, festivo, notturno, creando di fatto un conflitto generazionale fra giovani e vecchi, e i giovani sono i nostri figli?

Se la Cooperazione, come unica soluzione per affrontare la crisi, sceglie la stessa strada sfociata con l’accordo separato del Commercio, significa che il valore aggiunto, che sino ad ora ha dichiarato di voler perseguire, non ha più senso .

La sfida vera che la Cooperazione potrebbe mettere in campo è un’idea di sviluppo diverso della grande distribuzione, affrontando la crisi facendo innovazione, e non spostando i problemi di competitività sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori .

Se così fosse, i delegati di Filcams CGIL sarebbero disponibili ad accettare la sfida