L’Italia è una Repubblica
fondata sul lavoro…
Una riflessione pubblica a più voci, in memoria di
Maurizio Mantovani, a un anno dalla scomparsa
Intervengono tra gli altri: Giacomo Berni, Giovanni Callegari, Gianni D’Amo, Giacomo Ercoli, Giuseppe Lusignani, Gaetano Mantovani, Sandro Miglioli, Andrea Paparo, Mino Politi, Luigi Rabuffi, Francesco Timpano, Nando Tribi, Gianluca Zilocchi
Piacenza, venerdì 29 novembre 2013, alle ore 21 Salone “N. Mandela”, Camera del Lavoro, via XXIV maggio 18
Il lavoro nel mondo globalizzato cresce esponenzialmente, in modo inversamente proporzionale alla sua visibilità pubblica. La nostra vita quotidiana dipende sempre più da ciò che si produce nelle sterminate periferie industriali asiatiche o nelle miniere sudamericane, ma è come se non lo sapessimo. Certamente ne parliamo troppo poco. Nel nostro Paese una larga fetta del “nuovo” lavoro in vario modo subalterno è esclusa, almeno in parte, da diritti e ammortizzatori sociali, mentre la crisi ha accentuato la sostanziale esclusione dei giovani dal mondo del lavoro e minato il tessuto produttivo italiano, massicciamente connotato da piccola e piccolissima impresa.
Si va smarrendo la consapevolezza che qualità e dignità del lavoro, conservazione del territorio e dell’ambiente, dispiegamento dei processi di coesione sociale - nel rispetto delle identità culturali di ciascuno - vanno perseguiti insieme. Ci si è dimenticati che l’agire economico di vero e durevole successo è sempre anche un agire etico, orientato oltre il vantaggio momentaneo, in progetti di lungo respiro, nei quali intelligenze e competenze delle donne e degli uomini sono ciò che conta veramente. Le relazioni tra gli uomini e con l’ambiente circostante si determinano reciprocamente: irresponsabilità, disprezzo di sé e del prossimo vanno a braccetto col degrado di ciò che ci circonda.
Maurizio Mantovani ha dedicato gran parte della sua troppo breve vita a comprendere i processi in continua trasformazione entro i quali si riproducono le società e le relazioni tra gli uomini. E ad agire di conseguenza, praticando la responsabilità personale dentro grandi organizzazioni collettive. Dalla militanza giovanile nel Psiup a quella nel Pci, dalla scelta del lavoro operaio in Rdb e in De Rica all’impegno nei Consigli di fabbrica e nella Cgil, fino alle responsabilità di segretario provinciale della Fulc e poi della Flm, e ancora all’impegno nelle Istituzioni democratiche come eletto (Regione Emilia Romagna) e come dipendente (Provincia di Piacenza), Maurizio ha saputo costantemente proporre una felice sintesi tra estremo realismo e grandi ideali di dignità e giustizia, a cui è rimasto fedele fino agli ultimi giorni di vita e lavoro. Pensiamo che ricordarlo possa aiutarci ad essere più lucidi e insieme più generosi. Ne abbiamo tutti bisogno.
(Un ringraziamento alla Cgil piacentina e a Cittàcomune, per l’ospitalità e l’aiuto organizzativo)
Breve nota sui relatori
Giacomo Berni, piacentino, è attualmente della segreteria nazionale della Filctem-Cgil
Giovanni Callegari, tecnico Step, è stato segretario prov.le poligrafici e poi chimici Cgil (Filcea)
Gianni D’Amo, già consigliere com.le di Piacenza, è uno dei fondatori di Cittàcomune
Giacomo Ercoli, già operaio e delegato Safta, è stato segretario prov.le Filcea e Fulc
Giuseppe Lusignani, docente di economia Università di Bologna,vicepresidente di Prometeia spa
Gaetano Mantovani, è stato segretario gen.le della Cgil piacentina e assessore com.le Piacenza
Sandro Miglioli, avvocato giuslavorista, già consigliere comunale Piacenza
Andrea Paparo, assessore con delega al lavoro della Provincia di Piacenza
Mino Politi, dirigente d’azienda, già assessore com.le di Piacenza allo sviluppo economico
Luigi Rabuffi, assessore Comune di Piacenza con delega al lavoro
Francesco Timpano, docente di economia Università cattolica (Pc), assessore Comune di Pc
Nando Tribi, già assessore provinciale con delega al lavoro
Gianluca Zilocchi, segreteria confederale della Cgil piacentina