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Polizia locale Piacenza ridimensionata. "Lo dicono i numeri"
Qui di seguito, la lettera inviata al quotidiano Libertà sulla polizia locale e la sicurezza, a firma di Albereto Gorra, responsabile Funzioni locali per la FP Cgil di Piacenza.


Gentile Direttore, vorremmo proporre a Lei ed ai lettori di Libertà alcune riflessioni sullo stato del Corpo di Polizia Locale di Piacenza in relazione al tema della sicurezza urbana.

Innanzitutto una premessa: chi scrive non ha particolarmente a cuore la retorica della sicurezza come solitamente viene interpretata in particolare durante le campagne elettorali. Ci interessa invece la sicurezza vera, quella fatta di tanti elementi (l'attenzione per il rispetto delle regole del vivere comune e la capacità di intervenire in modo corretto e adeguato in caso di problemi, ma anche spazi adatti alla vita delle persone nelle diverse fasce di età, anche con attenzione agli arredi urbani e alle iniziative di varia natura rivolte alla cittadinanza, per fare degli esempi) e che rende viva e accogliente una città.

Ne avevamo già accennato in una nota pubblicata la scorsa estate su Libertà all’indomani di un episodio avvenuto presso i Giardini del Sole che aveva visto il ferimento di alcuni agenti di polizia locale intervenuti insieme ai carabinieri di fronte all’assembramento ed alle intemperanze di un gruppo di ragazzi.

Pensiamo che il controllo del territorio non si ottenga senza strategie di sicurezza urbana costantemente e quotidianamente esercitate e quando il corpo di polizia locale è costretto ad intervenire solo in emergenza. Sono passati alcuni mesi dall'episodio ricordato, ma gli assetti, la programmazione degli interventi e le fragilità del corpo di polizia locale purtroppo non sono cambiati.

Senza andare troppo indietro nel tempo: nel 2017 erano assegnati al Corpo di Polizia Locale 23 Ufficiali fra Commissari e Ispettori. Oggi gli Ufficiali in servizio sono 17 ed entro il primo Agosto altri 3 Ufficiali saranno collocati in pensione. Una riduzione di quasi il 40%. Sulla base dei programmi dell’amministrazione comunale entro la fine dell’anno dovrebbe essere ristabilito, attraverso nuovi ingressi, il numero di 17. Si tratta di una dotazione di mera sussistenza, che di fatto rende strutturale la condizione di affanno del Corpo di polizia locale. Occorre inoltre dire che l’età media degli ufficiali è di 55 anni (tra questi ben 11 hanno una età compresa nella fascia 55-65 anni) e che molti degli effettivi in servizio, proprio a causa dell'età elevata, sono gravati da prescrizioni sanitarie che limitano o impediscono la possibilità di essere operativi sul territorio a coordinare gli agenti. L’ultimo ingresso rilevante di ufficiali risale al 2008 (9 elementi). Il ridimensionamento qualitativo dell’attività di polizia locale della città di Piacenza sta anche e soprattutto i questi numeri impietosi.

Ci chiediamo dunque quale futuro, quali serie strategie di prevenzione possa mettere in atto un corpo di polizia già in affanno per lo scarso numero di agenti sul territorio, se è privo dei suoi quadri intermedi e se non vi sono investimenti su di essi (investimenti che dovrebbero passare prioritariamente attraverso la crescita degli agenti presenti nel corpo).

A chi giova il rischio di una paralisi organizzativa del Corpo di Polizia Locale di Piacenza, che proprio per la sua natura fortemente gerarchica soffre particolarmente queste carenze organizzative?

Tutti questi elementi sono stati affrontati nelle opportune sedi di confronto con l’Amministrazione, tuttavia crediamo sia utile condividerli a livello di opinione pubblica, per inserire nell'agenda del Comune il tema della visione del futuro dei servizi erogati dal settore pubblico e della loro organizzazione, in questo caso con riferimento alla Polizia Locale. Chiediamo innanzitutto un approccio diverso alle criticità, consapevoli che le risposte non sono possibili in tempi brevi, ma che serve costanza di investimenti e consapevolezza che il futuro della sicurezza non si misura in un mandato elettorale o con interventi tanto sensazionali quanto "a spot".

Crediamo che sia urgente un cambio di rotta e che si faccia quanto possibile, incrementando il programma di assunzioni, per ripristinare la dotazione organica degli Ufficiali oltre che degli Agenti, con l’obiettivo di sostenere, anche attraverso la valorizzazione di fa già parte del Corpo, un articolazione del Comune che deve rispondere ad esigenze sempre più complesse e che purtroppo ha il fiato sempre più corto.