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Luigi Baldini è il nuovo segretario Spi Cgil di Piacenza. “Pedaliamo insieme, contrattazione sociale per tenere alta la qualità dei servizi. Aree vaste rischiano di svantaggiare i territori più piccoli
Luigi Baldini, segretario generale Spi Cgil Piacenza
Luigi Baldini, segretario generale Spi Cgil Piacenza
Spi cgil piacenza
Tamer Favali con le componenti dell'apparato tecnico della Camera del Lavoro di Piacenza
Spi cgil piacenza





Dalle 9.52 di oggi, giovedì 23 aprile, il segretario provinciale dello Spi Cgil di Piacenza non è più Tamer Favali. Alle 10.13, eletto con 22 voti su 26 del direttivo provinciale, il nuovo segretario dell'organizzazione che rappresenta quasi 20mila pensionate e pensionati sul territorio è il piacentino Luigi Baldini, 65 anni.

Per tutti “Luigino”, in pensione da 20 giorni e per oltre 20 anni dirigente sindacale in giro per l'Italia. L'ultimo incarico di Baldini è stato quello di responsabile autonomie locali della Funzione pubblica nazionale a Roma.

Un passaggio di testimone iniziato con il direttivo Spi di inizio aprile e concluso oggi con un assemblea pubblica in sala Mandela, un percorso “per difendere la nostra bandiera di partecipazione decisionale, bandiera del pluralismo riconosciuto e agito” ha detto Tamer ad una sala gremita di militanti, dirigenti sindacali e istituzioni. Un assise iniziata citando i valori della Resistenza, passata da qualche lacrima di commozione e da tanta voglia di andare avanti con il lavoro iniziato da Favali nel 2010.

E' stato un discorso programmatico e molto politico il primo pronunciato dal nuovo segretario dello Spi Cgil di Piacenza, Luigi Baldini. “Sono in pensione da 20 giorni. Mi sento come un neo-sposino che al dunque pensa se ha fatto la cosa giusta. E mi sono risposto di sì: la strada che dobbiamo fare è già tracciata, è un percorso quanto mai difficile in un contesto che vede tagli da 64 miliardi di euro agli enti locali - e in parte alla sanità - dal Governo Monti in poi. Ora prendiamo la bicicletta e pedaliamo insieme”.

Baldini nel suo primo discorso da segretario generale dei pensionati piacentini si è scagliato contro una “forma strisciante di razzismo alla Salvini, che mette sulla stessa barca profughi e terroristi”.

“Il sindacato in questo contesto deve essere un baluardo in difesa della democrazia e della Costituzione, lo siamo nelle permanenze nei piccoli territori, quando facciamo contrattazione sociale e territoriale, dobbiamo esserlo di fronte ad un arretramento dello Stato che taglia servizi e mette a rischio diritti come quello allo studio o alle cure”.

Venendo al piano dell'agenda locale, Baldini ha mostrato di essere molto scettico rispetto al riordino istituzionale che sta coinvolgendo la provincia. “Nelle Aree vaste, i grandi sono avvantaggiati e i piccoli soffrono. Se ci sono investimenti verranno prima le aree metropolitane, per questo starà a noi tenere insieme i servizi di welfare locale con i Comuni. Perché sul fatto che le aree vaste siano più economiche non ci sono studi o dati”. Baldini non ha eluso il tema delle ripubblicizzazioni, ultimo caso il Vittorio Emanuele. “Minor costi e maggior controllo sulla qualità dei servizi: far tornare pubblici i servizi spesso conviene, ma non deve essere scelta ideologica – ha specificato Baldini – discuteremo caso per caso”.

“Tamer ha lasciato un segno, di quelli che rimangono al di là delle persone” ha detto il segretario generale Cgil Piacenza Gianluca Zilocchi, e cita i progetti di integrazione per i profughi e migranti che lo Spi ha messo in piedi. “Finalmente ci siamo, grazie a Tamer che ha fatto un lavoro prezioso” ha detto il segretario regionale dello Spi, Bruno Pizzica. “La Cgil è grande perché si adoperano in essa persone come quella che stiamo salutando” ha sottolineato Daniela Bortolotti della segreteria regionale Cgil.

Forse il momento più emozionante della mattinata è stata la “Canzone dell'acqua” cantata da Semake Sekou, profugo malese che l'italiano lo ha imparato grazie ai corsi dello Spi Cgil di Piacenza, fortemente voluti da Favali.