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"Cacciare il razzismo dalla nostra società, immigrati rischiano di diventare capri espiatori"
dal web
manifestazione a Firenze_fonte:web
La strage di Firenze

Cacciare il razzismo
dalla nostra società

di BRUNO CARRA'*


In merito alla strage di Firenze che ha visto vittime alcuni inermi cittadini senegalesi mi pare doveroso intervenire e focalizzare la questione.
Il barbaro assassinio di ambulanti immigrati a Firenze è un orrendo atto di violenza gratuita che deve addolorare tutte le persone di buon senso. Fatti simili sono inquietanti e drammatici e rappresentano motivo di preoccupazione in una società complessa come quella attuale.
Il problema, però, non è solo il gesto di un folle, perché gli immigrati in Italia in realtà sono ormai diventati capri espiatori, mostri da colpire.
Si rischia una protesta violenta, pertanto le istituzioni stiano vicine alle comunità straniere per permettere che tutti possano sentirsi appartenenti alla medesima collettività. Il killer è stato evidentemente armato dal razzismo quotidiano: è stato un lucido omicidio di stampo razzista senza alcuna provocazione precedente, come confermato dalla magistratura fiorentina.
Lo sfondo razzista di quello che è successo è evidente. L'assassino si è andato a scegliere le sue vittime al mercato, sapendo di trovarle al lavoro. Ha aperto il fuoco contro un bersaglio semplicissimo e facilissimo, gli ambulanti con la pelle nera.
Bisogna cacciare il fascismo e il razzismo dalla nostra società. L'estrema destra trova nel razzismo una delle proprie identità più forti. Una società rispettosa e civile come la nostra, invece, non può e non deve tollerare sedi e luoghi dove si fomenta odio, dove si incita alla violenza xenofoba e si predica intolleranza demonizzando "l'altro", producendo raid e stragi come queste. E' necessario contrastare questo imbarbarimento culturale, politico e di azione con interventi efficaci e duraturi.
Purtroppo negli ultimi anni in Italia si è seminato molto razzismo, la diversità è diventata un male, l'immigrato la vittima da sacrificare. C'è stato un crescendo che ha legittimato il razzismo, con la politica che insisteva sulla sicurezza e sulle espulsioni, trasformando gli immigrati in una perenne minaccia. Occorre dunque una risposta ampia e plurale che esprima tutto il nostro sdegno per tali efferati atti. L'ondata razzista che pervade l'Italia ha purtroppo ormai raggiunto livelli di guardia inaccettabili.
Negli ultimi giorni abbiamo avuto la sedicenne che sente sempre parlare male degli zingari, e si inventa uno stupro dando la colpa ai rom, e altri vanno a bruciare il loro accampamento; un folle di estrema destra che spara sugli immigrati; la mano armata di un pensiero seminato da anni. E inoltre c'è stata anche un'insegnante nel territorio italiano che abbassa i voti ad una alunna semplicemente perché è nera, quindi DIVERSA.
La nostra società democratica deve allora mettere in campo tutta quella vigilanza democratica utile ad impedire che possa crescere e svilupparsi ancor di più un clima di degrado sociale e culturale e di caccia allo straniero.
Siamo davanti alla punta di un iceberg, ma il problema è tutto l'iceberg. Questi recenti episodi di razzismo ci dicono che è aumentato l'odio e il rancore indiscriminato verso gli stranieri. Bisogna imporre un forte richiamo alle proprie responsabilità nei confronti di chi ha favorito tutto questo.
Poi c'è pure la crisi economica, che è terribile e così si rischia di scivolare in un clima pesantissimo.
La gente non ne può più, è preoccupata e trova, dentro un forte disagio, negli immigrati un comodo capro espiatorio. Si diventa colpevole per il solo fatto di essere rom, extracomunitario, nero.
E' inaccettabile che i migranti diventino la valvola di sfogo delle frustrazioni che permeano la nostra società.
Tutto questo è una pesante sconfitta per chi lavora da anni nell'antirazzismo; viene ormai sfoggiato un arsenale di linguaggio che dimostra quanto purtroppo persino e anche le nuove generazioni abbiano assorbito il profilo del ‘mostro' che è stato cucito addosso agli stranieri.
Non si può pensare che gli immigrati subiscano sempre in silenzio, pensiamo a quello che è successo a Rosarno. Servono messaggi distensivi, perché non si scivoli in una protesta difficili da calmare poi.
Va costruita una grande tensione democratica, civile e morale per mettere al bando questo tipo di ideologie malate e malsane ed isolare atti simili. Ma una cosa è certa, la CGIL sarà al fianco dei migranti per l'affermazione della dignità, della sicurezza e dei diritti a partire da quello della cittadinanza, del voto amministrativo e dei diritti sociali e del lavoro.
*Componente Comitato Direttivo CGIL di Piacenza