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SCIOPERO 15 NOVEMBRE. Presidio in piazza Cavalli e incontro con istituzioni. Confluiranno anche gli studenti in corteo
cgil cisl uil piacenza
cgil cisl uil piacenza
Vincenzo Colla e i segretari Cgil Cisl uil piacenza
Attivo Unitario Cgil Cisl Uil Piacenza



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uattro ore di sciopero, presidio nella piazza principale della città e incontro pubblico con sindaco di Piacenza, presidente della Provincia e parlamentari dal titolo: “Cambiamo la legge di stabilità per sostenere i consumi e lo sviluppo". E' tutto pronto a Piacenza per lo sciopero generale di Cgil, Cisl e Uil che nel giorno della mobilitazione, 15 novembre, vedrà la partecipazione anche degli studenti aderenti alla rete Uds che confluiranno con un loro corteo all'iniziativa di protesta dei sindacati.

 

L'appuntamento per lavoratori e pensionati è alle ore 15,00 in piazza Cavalli dove è in programma un presidio nei pressi del Municipio. A seguire, presso l'auditorium Sant'Ilario, è stato organizzato un incontro pubblico dove interverranno i segretari generali confederali provinciali di Cgil, Cisl e Uil (Paolo Lanna, Marina Molinari e Massimiliano Borotti). Alle iniziative di protesta prenderanno parte anche gli studenti dell'Uds che si troveranno alle ore 15,30 davanti al liceo scientifico Respighi e confluiranno al sit-in di protesta e parteciperanno al momento di confronto con il sindaco di Piacenza Paolo Dosi, il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi e l'onorevole del Pd, Paola De Micheli. Le conclusioni del confronto saranno a cura di Giuliano Zignani, segretario Uil Emilia-Romagna.

 




L’articolo del quotidiano Libertà a firma Nicoletta Novara sul Direttivo del 5 novembre in Cgil. 


Legge di stabilità: è sciopero. La rabbia dei sindacati
Attivo unitario dei confederali contro la legge approvata dal governo Letta, il 15 braccia incrociate

«Questa legge di stabilità polverizza, non ha identità e non rappresenta nessuno». E’ intervenuto anche Vincenzo Colla, segretario generale Cgil dell’Emilia-Romagna, all’Attivo unitario dei sindacati confederali riunitisi ieri alla Camera del lavoro di Piacenza. Cgil, Cisl e Uil scenderanno in piazza per uno sciopero di 4 ore, venerdì 15 novembre. La mobilitazione che coinvolgerà tutte le categorie, è stata indetta a livello nazionale contro la Legge di stabilità approvata dal governo Letta. «Non servono incentivi per far assumere nuove dipendenti da ditte che l’avrebbero fatto comunque - ha detto Colla - quello che serve veramente alle aziende sono fondi per la ricerca e lo sviluppo. Siamo di fronte ad una deindustrializzazione del nostro Paese. Con un miliardo di ore di cassa integrazione e il 40% dei giovani disoccupati non riusciremo a reggere per molto». Quella che viviamo, secondo Colla, è un crisi dei consumi: «Le uniche imprese che reggono sono quelle che fanno export cioè il 30%, il restante 70% riguarda i consumi interni. Se quel 70 si blocca, il Paese collassa». Lo sciopero del 15 novembre sarà solo un punto di partenza, il pressing sul Governo sarà costante finché non riusciranno a portare a casa dei risultati: «Il nostro obbiettivo è mettere il lavoro al centro di questa Legge di stabilità - ha spiegato il segretario - Ci vuole una riforma del sistema pubblico perché ce lo stanno sfilando a partire dalla sanità e dalla scuola. Quando parliamo di sanità, parliamo di un settore strategico per l’occupazione e la tecnologia applicata». «Con la vendita delle nostre reti strategiche, dei nostri gioielli come Snam, Eni e Telecom, stanno svendendo il Paese». Oltre al lavoro, il segretario Colla ha insistito molto anche sulla questione delle pensioni: «La riforma delle pensioni non regge, non è solo un fatto di giustizia sociale, ma anche di legge pensionistica. Se non offro una prospettiva a chi deve ancora andare in pensione, vuol dire che il nostro non è uno stato di diritto. Ci sono ancora 80mila esodati che devono essere messi a posto». Colla ha chiuso con una considerazione sul patto di stabilità: «In Emilia-Romagna ci sono 2miliardi di liquidità che le amministrazioni non possono utilizzare, bloccando così opere pubbliche». Al tavolo con Colla anche i segretari di Cgil, Cisl e Uil Paolo Lanna, Marina Molinari e Massimiliano Borotti. Lo sciopero del 15 avrà inizio alle ore 15 in piazza Cavalli e proseguirà in Sant’Ilario per il confronto con l’on. Paola De Micheli, il sindaco Paolo Dosi e il presidente della Provincia Massimo Trespidi.
Nicoletta Novara




Martedì 5 novembre presso la sala Nelson Mandela della Camera del Lavoro di Piacenza è previsto un Attivo unitario dei delegati di Cgil, Cisl e Uil in vista dello sciopero nazionale, articolato a livello territoriale, indetto dai sindacati confederali nel solco di una mobilitazione attivata a seguito della Legge di Stabilità 2013 del Governo Letta. 


ATTIVO UNITARIO

DEI QUADRI E DEI DELEGATI

 

Martedì 5 novembre 2013

ore 9.30

Sala Mandela – Camera del Lavoro

Via XXIV Maggio 18 – Piacenza

 

 

 

 

Le proposte di CGIL – CISL – UIL

per cambiare

la Legge di stabilità

a sostegno dello

sciopero del 15 novembre

 

 

 

 

 

Interverrà

VINCENZO COLLA

Segretario Generale Cgil Regionale Emilia Romagna




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Quattro ore di sciopero nazionale di tutte le categorie che saranno articolate a livello territoriale fino alla metà di novembre. Questa la decisione assunta dai segretari generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, nel corso di una riunione promossa per valutare l’avvio di un percorso di mobilitazione per cambiare il segno della legge di Stabilità.

Una legge, ha detto Camusso al termine della riunione nel corso di una conferenza stampa, che “non determina il cambiamento necessario: il Paese rischia di perdere un’altra volta. Continuiamo ad essere il solo paese in recessione e, soprattutto, continuiamo a perdere il lavoro”. Il segretario generale della CGIL ha ribadito così la necessità di una riduzione fiscale per i lavoratori e per i pensionati, una misura possibile anche a saldi invariati recuperando risorse da una revisione della tassazione sulle rendite finanziarie, e operare per questa via un’operazione di redistribuzione fiscale.
Per questo i sindacati confederali, ha annunciato Camusso, hanno proclamato “quattro ore di sciopero da gestire nei territori e nelle regioni per cambiare segno alla legge di Stabilità e dare le risposte necessarie per far ripartire il Paese”. Parallelamente CGIL, CISL, UIL saranno in campo e faranno pressione sul Parlamento e sulle forze politiche perché vengano introdotte quelle modifiche necessarie durante l’iter parlamentare della ex legge Finanziaria. Una strategia che prevede, hanno fatto sapere i tre leader sindacali, una prima verifica a metà novembre quando le tre confederazioni riuniranno i loro organismi unitari per valutare i risultati ottenuti.
Il tema, come ha precisato Camusso, “non è distinguere tra vincitori e vinti ma come far vincere il Paese. E’ chiaro che, se dopo annunci e promesse, la legge di Stabilità è stata confezionata in questo modo, non c’è sufficiente consapevolezza da parte del governo che bisogna cambiare passo”, a partire dal cambiare i termini della politica economica. “Sono cinque anni che si ripetono finanziarie che non danno risposte al Paese”, con il rischio di mantenerlo “in uno stato recessivo. Bisogna avere il coraggio di spostare i pesi. Bisogna fare una scelta politica e decidere da dove far ripartire il Paese”.
Una scelta che, secondo CGIL, CISL, UIL, non può che essere quella di avviare una decisa operazione di redistribuzione del reddito in favore di lavoratori e pensionati.