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CASE POPOLARI - Aumento canone alloggi ERP, i sindacati: "Bene la progressività, ma i sindaci partecipino al Tavolo per il problema abtiativo"
SUNIA PIACENZA


Parlano di “questione complessa” e “di difficile interpretazione” delle direttive della Regione Emilia-Romagna che impongono agli alloggi Erp di Piacenza l'adeguamento dei canoni di affitto delle case popolari a partire dal prossimo primo ottobre. E chiedono “con forza” a sindaci e amministrazioni comunali che hanno alloggi Erp sul territorio, “una maggiore partecipazione attiva alle riunioni del Tavolo sulle politiche abitative, dimostrando sensibilità su un problema, quello della casa, che sta assumendo caratteristiche e dimensioni sempre più preoccupanti e di difficile soluzione”.

Claudio Malacalza, Pasquale Negro e Marco di Barbora, rispettivamente referenti provinciali dei sindacati degli inquilini e assegnatari Sunia, Uniat e Sicet, commentano così, in una nota, l'incontro promosso dal Comune di Piacenza tra le amministrazioni capo-fila dei tre Distretti (Piacenza, Fiorenzuola e Castelsangiovanni) e le organizzazioni sindacali sul problema-Casa. “La Regione ha chiarito che non concederà altre proroghe sull'adeguamento del canone agli assegnatari che rientrano nella cosiddetta “fascia di protezione” con Isee sotto i 7mila e 500 euro: la delibera lascia pochi spazi di manovra e il canone non potrà essere inferiore a 52 euro” ammettono i sindacati, che sottolineano come la “progressività” sia la stella Polare e in parte si sia trovata la soluzione per evitare aumenti “traumatici”. E come extrema ratio, le famiglie che si dovessero trovare “in forte ed accertata difficoltà” di fronte agli aumenti, le amministrazioni comunali hanno garantito l'intervento dei servizi sociali attraverso i nuovi strumenti di sostegno al reddito. “Per quanto riguarda la fascia di accesso, ossia quella che va dai 7500 a 17.154 euro di Isee, i Comuni presenti all'incontro – fanno sapere Malcalza, Negro e di Barbora - hanno confermato l'impegno a proporre uno sconto sul canone oggettivo, calcolato con i nuovi parametri e da applicare in modo progressivo in relazione all'aumento del reddito. Si andrà dal 50 al 5% per Isee di 17.154 euro, individuando 10 sottofasce”. Una soluzione che secondo i sindacati dovrebbe garantire “progressività” ed “equità” nell'applicazione di una delibera Regionali che ha già visto, sul territorio piacentino, tre proroghe che hanno consentito di mantenere canoni invariati per gli assegnatari della fascia di protezione.

“Superata questa fase, è necessario convocare il Tavolo di concertazione sulle politiche abitative che per troppo tempo ha visto la mancanza del numero legale per la riunione – commentano Sunia, Sicet e Uniat con tanto di 'tirata di orecchie' ai sindaci che hanno sul loro territorio alloggi “popolari” - il problema della casa sta assumendo dimensioni tali da costringere la politica e le forze sociali a sforzi straordinari. Quel tavolo può trovare soluzioni eque e condivise, ma deve lavorare di più”.